Si è costituita la S.S. Agricola (società semplice) denominata “Gli orti di rusei”
I “rusei” sono le cannette, quelle che restano piccole e occupano i terreni umidi, anche acquitrinosi; sono quelle che crescono in alcuni terreni di Castelnuovo da tempo incolti.
Il loro stato è dovuto a diverse ragioni: l’assenteismo dei proprietari, l’ essere poco interessanti, benchè fertili, perchè suddivisi in tante piccole proprietà e quindi quasi impossibili a lavorarsi con le dimensioni delle macchine moderne.
Si sono parcellizzati e molto frazionati nel passato, quando la terra si lavorava a mano e quando tutti cercavano di avere un pezzo di terra dove fare l’orto in un terreno fertile e umido. Col tempo questa condizione è diventata un handicap e il paesaggio di quella zona è diventato brutto, coperto di sterpi, di cannette e di piccoli alberelli cresciuti spontaneamente. La vista di quelle terre si caricava di tristezza al ricordo di come si presentavano fino a non molti anni fa.
Questa condizione di abbandono è comune a molti terreni, ma lì aveva la sua contraddizione maggiore perchè lì erano i terreni migliori.
Nel corso di quest’anno molte sono state le occasioni nelle quali si è discusso a Castelnuovo del problema dell’abbandono e di come porvi rimedio. Non sono emerse purtroppo idee risolutive, ma quella in atto è forse l’avvio di un ragionamento che contrasta la sfiducia.
Le domande negative erano: chi? e come?
Chi coltiva: la mancanza di risorse umane può essere sotituita, almeno parzialmente, dalla collaborazione di molti. Se i pochi presenti in paese sono già molto occupati e manca chi possa impegnarsi in un nuovo lavoro, mettendo insieme le frazioni del poco tempo residuo è possibile raggiungere il tempo necessario per recuperare un po’ di abbandono.
Come fare rendere il lavoro: il lavoro non può avere soltanto la soddisfazione morale, deve avere un riconoscimento economico. Assieme al recupero bisogna dimostrare che il prodotto del lavoro può avere un valore superiore a quello riconosciuto dai “grossisti”, perchè l’abbandono è anche conseguenza della modesta redditività. Quindi il gruppo di lavoro deve essere fiscalmente riconosciuto perchè possa divenire un interlocutore ufficiale e possa cercare chi sia disposto a pagare meglio e a riconoscere la qualità del prodotto.
Ecco allora lo strumento della società semplice: praticamente senza costi. Neppure i terreni dovrebbero essere costi: con i proprietari si può sottoscrivere un contratto d’affitto, ma simbolico, perchè la loro convenienza deve essere quella del buon stato di censervazione della terra.
Dalla teoria si è quindi passati alla pratica.
Si sono aggregate cinque persone che hanno, con la consulenza e l’incoraggiamento della Coldiretti di Ceva, costituito la società; hanno individuato una serie di terreni tra loro confinanti sui quali avviare la sperimentazione; hanno consultato i proprietari che si sono dimostrati disponibili; avviato quindi la pulizia dei fondi mettendo in comune le loro, poche ma sufficienti, macchine; tagliato, trinciato, arato, fresato, piantato le pertiche e seminato i fagioli, la coltura tradizionale.
E in questi giorni spuntano.
Ora bisogna difenderli dai caprioli.
Chi scende ai “rusei”, non può non compiacersi della trasformazione.
Ora si vada avanti.
Si allega copia della lettera con la quale la S.S. Agricola ha comunicato ai proprietari l’avvio dei lavori ringraziandoli per la collaborazione.
S. S. AGRICOLA
GLI ORTI DI RUSEI
Cascina Merlo
Case sparse, Castelnuovo di Ceva
P. Iva e C.F. 03536180049
Spettabili signore/i
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Oggetto : coltivazione nei terreni de “i rusei” di Castelnuovo di Ceva
Nel mese di maggio i membri della società agricola semplice denominata “Gli orti di Rusei” hanno avviato i lavori sui terreni di Castelnuovo da tempo non coltivati e ubicati nella zona chiamata “i rusei”.
Ciò è stato possibile perché i loro proprietari, elencati in indirizzo, hanno accondisceso con benevolenza ad affidarli a detta società per un loro recupero alla coltivazione, che sarà prevalentemente a fagioli, una coltura tradizionale per queste terre.
Insieme, proprietari e coltivatori, permetteranno che questi campi fertili possano ancora essere attivi e si contribuisca così a conservare la buona immagine agricola del paesaggio.
Questo risultato viene favorito da due condizioni: dal fatto che questi i terreni, essendo tra loro confinanti, potranno essere coltivati quasi come un terreno unico e quindi in modo più agevole permettendo ai mezzi meccanici e alle persone di muoversi più facilmente migliorandone la redditività; ma anche dall’essere la società composta da più persone che lavorando insieme potranno garantire una produttività altrimenti difficile.
L’uso degli appezzamenti in oggetto è stato concesso in modo informale, sulla fiducia nei confronti dei membri della società o del sig. Sindaco che, sostenendo l’iniziativa, si è fatto tramite dei contatti con alcuni proprietari.
Ciò nonostante, per migliore garanzia delle parti interessate, si potranno, con l’assistenza degli uffici Coldiretti di Ceva e qualora i proprietari lo ritengano opportuno, sottoscrivere contratti di affitto che, non potendo ad oggi essere se non a canone simbolico, meglio potrebbero formalizzare il rapporto tra le parti interessate.
Ringraziando ancora per la gentile disponibilità e collaborazione, si porgono sentiti saluti.
Castelnuovo di Ceva, li 12 giugno 2014