Maggio e giugno, è tempo di inaugurazioni: della cappella S. Maurizio restaurata; della cappelletta votiva dell’annunciazione con un nuovo dipinto di Bartolomeo Delfino.
Il giorno domenica 26 maggio 2019, alle ore 16.00, inaugurazione della CAPPELLA di S. MAURIZIO a seguito della campagna di restauri, alla struttura ed agli affreschi, che sono stati realizzati, in diversi lotti di intervento, tra il 2015 ed il 2018.
Interventi previsti
• Mauro Rebuffo – Sindaco di Castelnuovo si Ceva
• Giovanni Quaglia – presidente Fondazione CRT
• Beppe Ballauri – presidente GAL Mongioie
• Massimiliano Caldera – Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Piemonte
• Claudia Dante – Progettista e direttore dei lavori
• Claudia Meritano – Restauratrice opere d’arte
• Cinzia Gonella – Presidente Pro loco Castelnuovo di Ceva
• Sebastiano Carrara – Fondo Storico Alberto Fiore
I lavori di restauro sono stati resi possibili grazie all’intervento di G.A.L. Mongioie (Misura 323 3c), Fondazione CRT (Bando “Restauri – Cantieri Diffusi 2015”), Compagnia di San Paolo (Bando “Beni in Comune 2015) che hanno concorso ai fondi propri messi a disposizione dal Comune di Castelnuovo.
I lavori, diretti e coordinati dall’architetto Claudia Dante e con l’assistenza della Soprintendenza belle arti, hanno previsto interventi strutturali, impianti di illuminazione e riscaldamento, restauro degli affreschi.
E’ quindi con soddisfazione che si invitano quanti hanno contribuito al raggiungimento di un tale risultato che consente ad un bene di tale valore di essere pienamente disponibile per le funzioni religiose, gli incontri culturali, il crescente interesse turistico.
Nel corso dell’incontro sarà anche inaugurato un pannello interattivo che mette in evidenza la serie dei beni artistici presenti tra Tanaro e Bormida di Millesimo e che sarà proposto anche agli amministratori dei Comuni che li ospitano ispirando con ciò un processo di rete storico/artistica territoriale.
A tale proposito si coglie l’occasione, per segnalare, sabato 08 giugno 2019, la conferenza di Stefano Manavella e Adriano Filippi Farmar su “le testimonianze d’arte tra Tanaro e Bormida di Millesimo (n. 5 e 6 de I quaderni di Castelnuovo) e, domenica 23 giugno 2019, la presentazione della raccolta di racconti “Stupore; esperienze narrative per raccontare l’emozione davanti alle testimonianze d’arte tra Tanaro e Bormida di Millesimo” (n. 7 de I quaderni di Castelnuovo).
Il primo giugno, invece, è stata inaugurata la cappelletta votiva della annunciazione, all’ingresso del paese con un nuovo dipinto opera di Bartolomeo Delfino. La cappella originale risale al ‘700 a ricorda di una visione apparsa ad una giovane contadina. Renato Lugaro, nelle sue ricerche storiche, così riporta una nota ritrovata presso l’archivio parrocchiale. “Ad una fanciulla intenta al suo piccolo gregge apparve un giorno la Madonna presso il pozzo prospiciente il paese.
Ciò che commosse i castelnovesi fu il fatto che questa fanciulla, che era muta dalla nascita, subito dopo la Apparizione della Beata Vergine, appena corse a casa e varcata la soglia di casa sua, prese a parlare ai suoi cari.
Anche per l’evidenza di questa guarigione miracolosa i genitori e tutti i castelnovesi cedettero alla visione della fanciulla e senza indugio dettero inizio alla costruzione del Pilone in onore di Maria SS. Arricchito da un dipinto raffigurante l’Annunciazione.
Ma sentiamo il testo originale dell’antica cronaca tratto dall’Archivio Parrocchiale.
“Nel 1750 circa una ragazzina di sette anni muta dalla nascita era quivi a custodire alcune pecore.
Le comparve una bella signora e le disse: “Va a casa a dire a tuo padre che faccia fare un pilone qui.”
La figlia osservò:
“Se io scappo le pecore si perdono.”
La Signora replicò:
“Va’, che le pecore le guardo io.”
Andò, disse tutto a Papà e Mamma e ad altri, meravigliati di sentirla parlare. Corsero a vedere, ma non videro la Signora, che cedettero la madonna.
“Ecco l’origine del Pilone.”
Bartolomeo Delfino, a sinistra, autore del dipinto, e Massimo Moretti, tecnico del Comune.