Gli incontri culturali di Castelnuovo e Priero sono stati interessanti, partecipati e incoraggianti: un successo.

Gli autori del libro “San Maurizio e i martiri tebei” hanno illustrato, sabato 7 giugno nella cappella cimiteriale dedicata al santo, i contenuti dei rispettivi capitoli di fronte ad un numeroso pubblico che ha seguito con evidente interesse e si è, al termine dell’incontro, spostato nell’area ristoro di fronte alla torre per un semplice ma amichevole rinfresco.

Il libro rappresenta un testo fondamentale per avvicinarsi alla storia della legione tebea e della sua devozione.

La prima appare poco fondata, basata su narrazioni che non hanno riscontri storici, ma, per contro, la storia della devozione registra un’area molto vasta (nell’area alpina soprattutto, ma anche in Svizzera, Francia e Germania) di presenze di testimonianze tebee: affreschi, pitture, statue, luoghi di culto dedicati ai santi tebei, reliquie.

Le relazioni degli autori nel corso dei loro interventi si sono concentrate sulla storia della credenza nei confronti della “legenda”, l’unico concreto aspetto di verità: se l’esistenza della legione è dubbia, è vera ed è durata per molto tempo la tensione devozionale nei confronti dei martiri tebei che hanno rappresentato  precisi valori simbolici e religiosi.

Nella cappella di S. Maurizio a Castelnuovo, sabato ci si è avvicinati, grazie al contesto creato dalle immagini luminose e suggestive degli affreschi, a questa storia di credenze cui ci si deve avvicinare con rispetto e prudenza interpretativa.pubblicopresentaztebei

Anche l’appuntamento di Priero ha affrontato tematiche simili.

L’inquisitore Mazzolini, nato a Priero, ha costruito una brillante carriera come teologo e cacciatore di streghe. La sua figura è stata particolarmente importante, tanto da renderla fondamentale per qualsiasi studioso mondiale che volesse confrontarsi con il fenomeno della stregoneria.

Egli  interpretò in modo originale la figura della strega discriminando attività legate al paganesimo di un passato antecedente al ‘400 con quelle invece legate al patto con satana. Fino al ‘400 una strega poteva essere condannata per un particolare comportamento delittuoso, da quel momento invece dal tribunale dell’inquisizione per essere legata al diavolo.  Ma per tornare al tema precedente, il prof. Centini, nel corso della sua interessante relazione, ha posto l’accento sul fatto che la ricerca storica, basata sugli atti processuali conservati negli archivi, ha evidenziato che non è esistita la “strega” quanto è esistita l'”idea della strega”, alla quale si è per molto tempo creduto. priero inquisizione

 

 

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