Gli amici di Malpotremo hanno realizzato un originale presepe

Da Malpotremo, superando a piedi il Ricorezo si arriva alla Costa di Priero e da lì si risale al panoramico Castenuovo di Ceva.  Più semplicemente da Malpotremo, come da qualsiasi altro posto, vi si arriva in macchina , cosa che facciamo spesso per seguire le tante variegate iniziative che questo paese sa offrire.

Quest’inverno noi, qui  a Malpotremo, abbiamo realizzato un presepe che abbiamo tenuto aperto fino alla fine di gennaio.

Al posto dei pastori abbiamo rappresentato i migranti, che in quest’epoca di globalizzazione , sono costretti , per sfuggire a guerre e carestie,  a lasciare le loro terre molto spesso con mezzi precari e pericolosi

Abbiamo  realizzato scene  e figure in cartone, materiale  che diventa presto di scarto,  ma che noi  abbiamo trovato adatto a rappresentare simbolicamente quelle tante vite di scarto che la globalizzazione va producendo come  spiega il sociologo Bauman.

Un tempo la popolazione “in esubero” dei paesi che avevano appena iniziato il loro processo di industrializzazione veniva scaricata in quei territori che, abitati soltanto da indigeni e non ancora sottoposti alla modernizzazione, erano considerati “sottopopolati”.

Oggi, invece, che la modernizzazione avanza estendendosi ovunque sulla superficie terrestre, non esistono più spazi liberi (o giudicati tali) in cui scaricare i “rifiuti umani”.

Anzi, quelle stesse terre un tempo non ancora industrializzate intraprendono a loro volta il percorso della modernizzazione  producendo nuovi  “scarti umani”  i quali cercano una soluzione ai loro problemi, attraverso l’emigrazione verso il primo mondo,il quale è tutt’altro che lieto di accoglierli: diventano così le “vittime collaterali” non intenzionali e non pianificate del progresso economico”, scrive Bauman.

Durante l’apertura del presepe sono stati raccolti 220 €, che sono stati mandati ad un gruppo di Tuareg  del Niger, conosciuti attraverso un bel documentario, che vivono a Pordenone e che da anni si impegnano a promuovere lo sviluppo di pozzi e di scuole a casa loro , nei pressi di Agadez, in pieno deserto.

In tarda primavera forse avremo anche l’opportunità di riceverli qui da noi, nel caso da buoni “vicini di casa” ve lo faremo sapere .

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